THE CIRCLE OF LIFE

E' una giostra che va

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    Una folla oceanica fuori dalla 02 Arena.
    Sta arrivando nel palazzetto…il Total Champion, nonché Light Heavyweight Champion…Drago!


    giphy


    220px-Gago-Drago


    Il Fighter si mette in posa, visibilmente emozionato.
    Questa sera potrebbe scrivere ulteriormente la storia qua in WTF, vincendo il World Openweight Title attualmente in possesso di Ronald Reeves.
    Si leva alto un coro in favore del fighter.


    “DRAGO! DRAGO! DRAGO!”


    Sorride imbarazzato Vesely, dimostrando il lato più umano del suo carattere. Volge lo sguardo alla folla la quale, immediatamente, si silenzia per ascoltare le parole del fighter.


    “…Non sarà facile, ragazzi. Ma io ci proverò!”


    Poche, pochissime parole.
    Tuttavia sufficienti a scatenare una reazione clamorosa del pubblico che cerca in ogni modo di mostrare a Drago quanto, questa sera, lui non sia da solo sul ring.
    Un’intera città pronta a supportarlo.
    Una nazione pronta a celebrare un’impresa senza precedenti.
    Ronald Reeves permettendo…


    “…Devo andare, ragazzi…”


    La security prende sotto braccio Drago, il quale viene ulteriormente sommerso dall’affetto della sua gente. La telecamera ne inquadra il primo piano, imbarazzato ed al tempo stesso raggiante. Sa che questa è, probabilmente, l’opportunità più grande della sua carriera.
    Difficile da credere per un uomo che ha vinto tanto.
    Questa vittoria, tuttavia, avrebbe un peso specifico del tutto diverso.

    Divisorio

    TCOL

    Video

    Divisorio
    "E così sei venuto oggi... Scommetto che è per lei."

    Tono seccato, espressione anche peggio, Vicky Ross accoglie così nel camerino suo padre Vince Ross.

    "OOOOOOOOOOOH VICKYYYYYYYYYY!!! TI SEMBRA IL MODO DI RIVOLGERTI AL TUO VECCHIO?!?!?
    SEI PRONTA ALMENO?!?!?"

    Alle spalle di Vince Ross si aggiunge al quadretto anche Lemmy Crews.

    Vicky: "Sono pronta, sono pronta, per chi mi avete presa?"

    Nonostante la 'scortesia', Vince Ross mantiene il sorriso e troppo rapidamente perché lei possa fermarlo abbraccia la figlia minore, sfruttando l'esperienza di anni e anni nei Belly to Belly probabilmente.

    Vicky: "Hai qualcosa da dirmi? Qualche consiglio o qualche richiamo particolare? Sei qui per questo?"

    Vince: "Piantala Vicky. Sono qui per abbracciarti e augurarti buona fortuna e poi per guardarmi il match con Lemmy, così magari si rilassa."

    Lemmy: "IMPOSSIBILE MR.ROSS! STASERA MI PRENDO GLI SPOTLIGHT! STASERA SONO TUTTI MIEI!
    LEMMY CREWS IS GOING TO ANGER GAMES MOTHERFU...."

    Vicky: "Sì, ok, va bene. Capito. Fatto tutto, potete andare a gridare da un'altra parte."

    Vince: "Perché sei così arrabbiata Vicky?"

    Vicky: "Perché so che sei qui solo per il match di Jane. Non te ne frega niente del mio, a nessuno frega niente del mio, probabilmente nemmeno a Edith Godiva frega più niente di me..."

    Vince: "A te frega qualcosa del tuo match?"

    Vicky: "Certo checcazzo! E' il mio match! E' normale che me ne freghi!"

    Vince: "E allora perché stai pensando a quello di Jane e a perché sono qui anche io invece di concentrarti su quello?"

    Come spesso accade, la ragione del padre prevale sull'irruenza della figlia.

    Vince: "Vicky, sai che per me tu e tua sorella siete la stessa cosa.
    Siete due dei quattro quarti del mio cuore che si sono staccati e vivono altrove nel mondo. E sia che lottiate assieme che facendolo singolarmente, non mi importa l'obiettivo, non mi importa l'avversarie o il livello e non mi importa nemmeno che vinciate o perdiate. Voglio solo che siate felici.
    Sono venuto stasera e non altre volte perché Jane va per il titolo? Sì, ma non perché non me ne freghi niente di te di solito... Semplicemente perché è una chance rara e potrebbe aver bisogno di me... E io ci sarò per lei come ci sono sempre stato per te... E per voi."

    Vicky: "Quindi avevo ragione, è per lei che sei qui. Altrimenti ci avresti guardata da casa in TV."

    Vince: "Vicky, tu e tua sorella siete una metà del mio cuore... Ma vostra madre e il resto della famiglia sono l'altra metà, quindi perdonami se non posso essere con voi ogni giorni e ogni ora, ma ci sarò sempre quando conta.
    Anche il giorno che si accorgeranno che il mio pass per il backstage è scaduto da un anno, giuro che picchierò quel bestione della sicurezza e ci sarò comunque!"

    Lemmy: "Nessun problema Man..."

    Vince: "Giusto, posso sempre entrare con il pass di Le...."

    Lemmy: "...LO PICCHIO IO IL BESTIONE CHE NON TI FA ENTRARE!"

    Vince: "Immagino vada bene uguale. Comunque sarò lì."

    Il malinteso riesce quantomeno a strappare un sorriso a Vicky.

    Vicky: "Scusami, ma è una situazione di merda."

    Vince: "Cosa di preciso?"

    Vicky: "Io nel primo match, quello in cui ancora la gente prende posto, senza niente in palio, messo lì solo per scaldare il pubblico... Mentre Jane va per il titolo e da sola e..."

    Vince: "E... E... E... Ed è tua sorella Vicky. E' l'unico E che conta."

    Vicky: "Lo so e spero vinca, ma..."

    Vince: "C'era un solo E e nessun MA.
    Anche quando non siamo in team insieme, siamo sempre una famiglia.
    Io, tu, tua sorella, tua madre, Lemmy e tutti gli altri ragazzi della scuola e in una famiglia ci si sostiene senza invidia e gelosia per il successo o le possibilità degli altri.
    Guarda Lemmy..."

    Lemmy: "VERO! GUARDA! GUARDA CHE ROBA! GUARDA CHE MUSCOLI! GUARDA CHE POTENZA! GUARDA BENE LEMMY PERCHE' TUTTO QUELLO CHE VEDI LO PORTERA' A PRENDERSI LO SPOTLIGHT E GLI ANGER GAMES!
    QUINDI MANGIA LE VERDURE, PRENDI LE VITAMINE, FAI GLI ESERCIZI E DIVENTA COME LEM..."

    Vicky: "Cos?"

    Vince: "INTENDEVO.
    Guarda Lemmy e come si è comportato con Ty... Ha finalmente avuto la chance di completare il Grand Slam, ma senza di lui e Lemmy cosa ha fatto?
    Si è messo una parrucca, ha trovato un'orchestra di archi e ha cantato Adele! ADELE, capisci?!?
    Ora, non dico di andare lì fuori e fare qualche strana scenetta per tua sorella, ma devi capire che lei ha bisogno del tuo sostegno."

    Vicky: "Non credo voglia che io intervenga..."

    Vince: "Non in quel senso, certo... Ma l'hai detto anche tu no? Il primo match della serata è quello che scalda il pubblico, quello che fa capire all'arena che sta assistendo a qualcosa di unico e fantastico ed è per questo che ci siete tu ed Edith e non le campionesse di coppia o i leaders o il ritorno di Turner...
    Ci siete tu ed Edith Godiva perché voi due contro siete qualcosa di unico e fantastico.
    Il nuovo che avanza. Due delle atlete più giovani e già di maggior livello al mondo che si scontrano.
    E scaldare l'arena con il vostro grande match aiuterà tutti quelli che verranno dopo, venendo trascinati dal calore della folla e sai chi ne ha più bisogno di tutti?"

    Lemmy: "LEMMY! LEMMY ADORA IL CALORO DEL PUBBLICO! QUASI QUANTO ADELE!"

    Vince: "Certo, ne ha bisogno Lemmy, ma soprattutto tua sorella, perché la pressione a cui lei è sottoposta e la chance che ha sono cose a cui non è abituata, a differenza di Drago, Reeves, Ty, Patton e tutti gli altri che anche con grandi premi in ballo potrebbero lottare senza pressione anche nel deserto.
    Quindi lotta per te, per dimostrare a Edith Godiva che si sbaglia, ma lotta anche per tua sorella, perché domani possa godersi la vittoria senza pensare che forse dovrebbe andarci piano con i festeggiamenti, perché tu hai perso e magari sei incazzata."

    Vicky: "Ok."

    Vince: "Ok e basta?"

    Vicky: "Ok e basta."

    Vince: "Non sei più arrabbiata nemmeno un po'?"

    Vicky: "No, hai ragione, cosa devo farci?"

    Vince: "Ok... Allora... Lemmy proteggimi."

    Lemmy: "WHAT?"

    Vince: "Abbiamo dato delle tue immagini da bambina alla federazione per il promo di Jane...."

    Un secondo di attesa e poi Vicky si scaglia contro il padre, bloccata da Lemmy che si piazza tra i due come un buttafuori.

    Vicky: "MA VOI SIETE PAZZI?!? MA IO VI AMMAZZO?!?!? MA FARMI VEDERE DA BAMBINA PORCAPUT...."

    Camera fades.

    Divisorio
    Si è fatta sistemare i capelli. Ha lottato diverse volte, ma partecipare ad un grande evento dovrebbe crearle una grossa emozione.

    La verità è che Edith Godiva, di fronte al suo specchio, sembra quasi indecisa.
    Come se quest’ultimo, grande passo, sancisse a pieno la sua aderenza in un mondo che fatica ad essere suo e che ha, per ora, solamente ereditato. È da sola, in una fase di concentrazione più mentale che ginnica. E ancora prima che mentale, c’è da dire che ha preso in mano il trucco e si sta sistemando quel che non le piace, corrucciando un po’ il labbro talvolta, altre dilatando le narici.

    Indietreggia sulle rotelle della sua sedia, alza gli occhi verso il soffitto.

    Tic tac.
    Tic tac.

    Non il cellulare — si distrarrebbe — ma l’orologio le segna lo scandire del tempo e sa che, ormai, manca poco. Si gira, ma la sua allenatrice non c’è. Biascica tra i denti qualche cosa che risulta inascoltabile, probabilmente qualche imprecazione da niente. Alza la voce.

    Edith: “Tu, tu con il trucco.”

    Neanche agli inservienti piace farsi comandare da una ragazzina. Una donna accorre, detta signorina si gira, si sporge.

    Edith: “Non riesco a vedermi di meno le occhiaie. Qualche cosa non mi convince nel mio look — ti sembra che mi invecchi? Quell’altra mi sembra dovesse invecchiarmi di cinquant’anni, quando mi ha messo il pennello addosso... mannagg...”

    Si trattiene dal dire peggio, sporgendosi con la schiena in avanti, saltando in piedi come una molla.

    Edith: “Dammi una sistemata.”

    Operatrice: “... Signorina, non c’è tempo.”

    Edith: “Maddai, il mio orologio dice di sì.”

    Sembra quasi supplichevole, come se si fosse pentita dei toni iniziali che ha utilizzato.

    Operatrice: “Ragazzina.”

    A sua volta, l’operatrice si prende un permesso in più, come ad avere colto “l’arretramento” della Godiva, che di colpo alza lo sguardo. La invita meramente al silenzio, alzando lo sguardo per farle scorgere qualche cosa. O qualcuno. JJC. Edith quasi sbianca, come a dire che non si sente pronta. Poi pioppa sulle punte, si sistema alla buona il ring-attire menando però via la giacca che le è d’impiccio.

    Operatrice: “La vogliono intervistare.”

    Edith: “Vedo.”

    Edith: “Ma non c’era l’altro...”

    Lo biascica tra le labbra e quasi finisce a dirlo in faccia a JJC, che avrebbe preferito il suo collega uomo. Quasi. Infatti, la Godiva ovviamente se la fa addosso, metaforicamente parlando. Ha un balzo, arretra appena.

    Edith: “OH!”

    JJC: “Eh, ehi.”

    Neanche Jessica sembra essere granché felice di vederla, ma la accoglie con un sorriso rivolto alla telecamera. Un po’ pare chiedersi: ‘maccheccazz?’.

    Edith: “Buonasera, è tutto quanto pronto, mi dica le domande che deve farmi... eheh.”

    Si atteggia a classy lady, o classy child, come dir si voglia, raspandosi il top con una mano e sistemandolo... male. Vuole provare ad essere accattivante ma non ci riesce.

    JJC: “... Va bene.”

    JJC: “Victoria Ross, stasera. In verità non è esattamente il tuo primo PPV da quel che sappiamo, ma a Circle of Life te la vedrai per la prima volta con un’altra donna in un evento così importante. E sei molto giovane, hai diciotto anni. Si parlava, negli scorsi mesi, addirittura di una possibile rincorsa al titolo. Punti ad essere la campionessa Starlette più giovane di sempre, Edith?”

    Edith: “La Underwood non lo ha mai vinto il titolo?”

    JJC: “No.”

    Edith: “Toh, strano.”

    JJC: “... Sì, ma rispondimi.”

    Edith: “Però oltre all’età di debutto qualche cosa la abbiamo in comune. Con la differenza che credo di aver dimostrato di essere un po’ più capace su tante, tante cose: però ci piace il mondo dello spettacolo. Ma non siamo tutte così fortunate da nascere modelle. Lo sa’, io mi sono riciclata per essere lottatrice. Bella vita di sacrifici, buttare il sangue e cose simili. E credo che in Grecia sia abbastanza poco remunerativo rispetto al resto del mondo.”

    JJC: “...?”

    Edith: “Non abbastanza da farlo per passione.”

    Edith: “Ma mi piace l’idea di essere la faccia di qualcosa. Non un modello da seguire, no... la faccia di qualcosa!”

    JJC: “Mi permetta di dirle che venti minuti o quel che sono stati con Garet Jax le hanno fatto male.”

    JJC: “Sa’, lei parla sempre di questo non impegnarsi. Sarò molto schietta. Non le sembra che sia una bella scusa quando le cose non funzionano come si vogliono?”

    La Godiva sembra pensarci un momento. È una domanda provocatoria, banale, ma lei alza piano piano la testa.

    Edith: “Enno’! Ma non è giusto! Lei è una di quelle intervistatrici che cercano di mettere in difficoltà la gente! Ma che domande? Lei davvero mi chiede di dire i fatti miei ad una telecamera?!”

    Edith: “Davvero! È una cosa da avvoltoi! È terribile! Alcune cose non si spiegano e punto! Che le dovrei dire? Si aspetta il flusso di coscienza?!”

    La Godiva non è davvero aggressiva: la sua è più una qualche sorta di esasperazione. Ed evidentemente l’essere lì, avere un uno contro uno nell’Opener, le ha montato la testa più del dovuto. Joan è accorsa, sta sull’uscio della porta, giunge da dietro. Edith ora si rivolge al cameraman, prendendo un grosso sospiro. JJC guarda la Bonney.

    JJC: “Come si lavora in queste condizioni.”

    Bercia tra se’ e se’, per niente disposta a farsi mettere i piedi in testa da una rookie che regge male la pressione.

    Joan: “Scusala, non sa quel che dice...”

    Edith: “Por... santi numi...”

    Trattiene l’imprecazione peggiore, si drizza sulle spalle. Sembra sorpresa nel vedere la Bonney qui.

    Edith: “Ti avevo chiesto di non venire!”

    Joan: “E invece ti ho fatto la sorpresa. Andiamo, non puoi fare la brava e rispondere senza prenderla per il culo? Puoi anche non avere una faccia da schiaffi una volta nella vita e... non lo so Edith, mangiati una risata? Un’emozione? Come dite voi...”

    Joan: “Scusami Jessica, ma credo che l’intervista sia finita. La ragazza è un po’ nervosa. È un’avversaria davvero importante. Al di là di tutto.”

    La Bonney parla tanto gentilmente con la Clements, tanto quanto invita più bruscamente il cameraman ad andare via. Qui si chiude la ripresa. A breve il match avrà inizio, in effetti.

    Divisorio
    L’occhio della telecamera ci porta all’interno dell’abitacolo di una macchina. Nei sedili posteriori.

    Non scorgiamo chi sia l’autista, ma vediamo nitidamente i passeggeri. In jeans e camicia, il volto atteggiato a una maschera di tensione, troviamo Ronald Reeves. E’ comprensibile, d’altronde, che come tutti i grandi sportivi anche il Texano affronti una fase di nervosismo prima dei grandi appuntamenti. E quello di stasera lo è senz’altro.

    Ma è chi siede al suo fianco a stupirci di più, per la sua presenza. E’ Charlotte… più conosciuta come mrs. Reeves.

    Abbiamo sempre saputo che Reeves fosse sposato, ma abbiamo avuto occasione di vedere sua moglie solamente in qualche sporadico segmento texano, spesso sullo sfondo a svolgere il ruolo di “angelo del focolare”. Sappiamo quanto rigidi possano essere i conservatori americani su queste cose.

    RR: “E’ la prima volta che vieni ad assistere direttamente dall’arena”

    The American Pride rompe il silenzio.
    La moglie sta guardando fuori dal finestrino.

    CR: “Sai… dicono che Praga sia una città bellissima. E poi mio marito combatterà per i due titoli più prestigiosi di Federazione nella stessa sera. Sarebbe stato un peccato perdermelo”

    Reeves abbozza un sorriso, nulla di più. Sembra immerso in quello che nel mondo del calcio viene chiamato pre-partita.

    Charlotte si volta, fissando negli occhi il marito.

    CR: “Certo, quando ho preso i biglietti pensavo che saresti stato incoronato primo Grand Slam Champion di Federazione… un record che ti avrebbe reso immortale. Evidentemente non era destino…”

    Ronald le riserva un’occhiata molto eloquente, che potrebbe sintetizzare un “non rompere i coglioni”. Ma non spiccica parola. Litigare con la moglie prima del Main Event di un Pay per view non è la cosa più indicata.

    CR: “Eppure, Ronnie, devo dire che sono rimasta estasiata”

    What?

    CR: “Qualsiasi zotico avrebbe potuto puntare come un toro al suo obiettivo, e dire <il Grand Slam Champion voglio essere io, si fottano gli altri>. Sacrificando, sull’altare di un record effimero, quella che sarebbe potuta essere l’occasione più succosa della sua carriera”

    Charlotte sorride soddisfatta.

    CR: “Ma il mio uomo non è un qualsiasi zotico. Con questa mossa ti sei posto su un piano di moralità superiore rispetto ai tuoi compagni degli Originals. Tante volte, tu mi insegni, la lealtà deve essere stimolata… e sono sicura che Patton ed Hardaway non hanno mai creduto così tanto nella causa degli Originals”

    Assume un’aria sognante.

    CR: “Si avvicinano gli Anger Games, e avevi bisogno di lanciare un segnale… sublime. Durante le loro puntate tutti gli altri capitani hanno preparato card che beneficiassero loro stessi. Tu no: hai messo l’interesse dei tuoi davanti a quello personale. Convinto che ciò potrà fare la differenza, al momento opportuno”

    Reeves è imperturbabile, non reagisce a nulla di quanto sta dicendo la moglie.
    Anzi, chiude gli occhi, cercando forse di concentrarsi meglio.

    CR: “Sarebbe proprio un peccato se, al culmine di questo capolavoro, tu perdessi il titolo alla prima difesa…”

    Charlotte torna a guardare fuori dal finestrino.

    CR: “Ma il mio uomo non è uno zotico qualunque… e sa che treni come questo non ripassano due volte nella stessa vita”

    CAMERA FADES

    Divisorio
    1st - One on One Match: EDITH GODIVA vs VICTORIA ROSS

    Il PPV dell’Autunno di Praga si apre con le note di “Geek the Girl” in una versione velocizzata, sulle quali entra in scena la Millenial dello Starlette Roster, Edith Godiva. Per lei crop-top bianco, in tessuto di jeans, e short anche questi jeansati ma scuri, più lunghi stivali che arrivano fino al ginocchio. Inoltre, caso raro, Edith si presenta accompagnata dalla sua allenatrice Inuit, Joan Bonney. La trentaduenne ex-lottatrice resta qualche passo indietro ad Edith, che percorre spensieratamente la rampa d’accesso nonostante (o forse proprio per questo) venga bellamente fischiata da tutto il pubblico. La Bonney entra sul ring e si ferma al centro ad osservare la Godiva fare il giro dei quattro corner, per mettersi in mostra agli occhi del pubblico.

    Sulle note di “TNT” ecco poi entrare Victoria Ross: capelli lunghi, sciolti e stirati per la figlia minore di Vince Ross, che si presenta con un classico completo (top e short sportivi, wrestling boots) da lottatrice, brandizzato dalla “Man House”, stasera in tonalità viola, giusto per fregarsene della scaramanzia. Il pubblico applaude la texana, che stasera percorre la rampa con più calma e, potremo dire anche con più sex-appeal del solito. La self-confidence di Victoria è intuibile anche dal sorriso, tranquillo ma determinato; dagli applausi che rivolge al pubblico in segno di ringraziamento.
    Arrivata anche Vicky sul ring, c’è subito un faccia a faccia tra le due ragazze, che mostra l’impietoso confronto d’altezza tra Edith e Victoria con la più giovane delle due che sovrasta la rivale texana di 13 cm. Per il momento, non si va oltre uno staring, anche perché la Bonney è ancora alle spalle della Godiva e persino Vicky capisce che non sarebbe “saggio” far cominciare il match in svantaggio numerico. I preparativi comunque si protraggono fin troppo a lungo, con P.J. Tee che pare elencare alle due ragazze l’intero regolamento del wrestling… quando l’arbitro termina di parlare, Victoria rifila un bel ceffone ad Edith, e ciò da inizio alle ostilità.

    La Godiva barcolla, raggiunge le corde e si poggia ad esse. Sguardo con la Bonney, tacito cenno di assenso tra allenatrice ed allieva, quindi Joan esce fuori dal ring… Edith sembra non voler aiuti. Vicky le urla di farsi avanti, ma vedendo che Edith prende tempo, scatta verso di lei e la travolge con un RUNNING FOREARM SMASH! Edith va a terra, Vicky gli è subito addosso e comincia a tempestarla di pugni, salvo poi fermarsi e caricarsi con un urlo adrenalinico.

    La più volte campionessa Tag-Team Starlette rialza l’avversaria, la lancia verso le corde e la colpisce sotto il mento con un BACK ELBOW SMASH. Edith è di nuovo a terra, Vicky sempre più carica, quasi già festeggia. Rimette di nuovo in piedi la rivale, poi la colpisce all’addome con uno SPINNING KICK. Edith si accovaccia, Vicky scatta verso le corde, slancio e… la Godiva cerca di bloccarla al volo… ma Victoria prima connette con una HEADSCISSORS TAKEDOWN, poi blocca le gambe dell’avversaria a terra e la imprigiona nella ULTIMATE! (Sasorigatame)

    La finisher del padre Vince, troppo spesso menzionato da Edith durante le scorse settimane. E’ anche la manovra di sottomissione preferita da Jane, che sovente la usa per chiudere i match, mentre Vicky né è meno avvezza, ma stasera, utilizzare una mossa del padre, è più significativo del solito. La Godiva soffre, e l’unica ad incitarla, in tutta l’arena, è solo la Bonney, che batte i palmi delle mani sul mat e le urla di non mollare. Ed Edith… NON LO FA!

    Sfruttando la complicazione dettata dal fatto che le sue lunghe leve rendono più difficoltoso il lavoro alla più minuta Victoria, la Great Pretender riesce alla fine a liberarsi, scalciando via la Ross! La manda a rimbalzare contro le corde, si rialza in fretta e furia, e subito dopo la costringe a piegarsi all’indietro, connettendo poi, in salto, con l’ELECTRO-SHOCK BLUES!!! Il colpo che durante le ultime settimane ha mandato KO anche Tara e James McFist va a segno, e subito dopo, senza perdere tempo, Edith procede con il PIN in spaccata… UNO! DUE! TREEEEEEEEEEEEE!!!

    Edith vince il match, praticamente al suo primo, vero, attacco, durante il quale però è riuscita ad eseguire la sua manovra più efficace! Si rialza mentre Tee fa cenno di suonare la ring-bell, inizialmente quasi sorpresa, mentre Victoria, che ha subito appieno la botta, è ancora sdraiata sul mat. Quando parte la sua theme, persino il pubblico, finora ostile, è costretto ad applaudire, quanto meno per sportività. Edith ha vinto, dimostrando la bontà delle sue parole: certo, alcuni suoi ragionamenti, il suo considerare delle pluri-campionesse della categoria Starlettes come delle mere raccomandate, restano un filino drastici… ma Edith continua a vincere e a convincere e prima o poi sarà necessario che gli venga data una chance allo Starlette Title, perché è innegabile che la meriti.

    EDITH GODIVA def. VICTORIA ROSS via PIN in 9’16”


    Divisorio
    Le immagini si aprono in una palestra poco illuminata. Al centro della stanza c’è un classico ring da allenamento con sopra una figura che sembra attenderci. La telecamera si avvicina sempre di più fino a quanto non riconosciamo David Turner appoggiato alle corde ancora in abiti da allenamento.

    “Here we are… Finalmente avrò la possibilità di tornare a combattere. In queste settimane non ho potuto fare altro che stare qui in questa palestra ad allenarmi, perché questa era l’unica cosa che mi è stata concessa. Ma se qualcuno pensa che David Turner ha bisogno di chiedere il permesso per fare qualcosa, si sbaglia di grosso e questo Underwood l’ha capito bene in passato.”

    David sorride togliendosi l’asciugamano dal collo e appoggiandolo a terra.

    “Caldwell sulla carta sembra un buon avversario, vincitore comunque di un torneo come il Two Worlds One Cup 2018 non l’ultimo arrivato. Questo lo apprezzo molto, anche se sul ring nell’ultimo suo incontro non mi ha molto impressionato. Certo un tipo un particolare con questa sua sorta di feticismo per il cambio delle identità.”

    Turner scende dal ring guardando dritto nella telecamera.

    “Comunque sia se salirà su quel ring non mi importa chi interpreterà questa volta, questa sera il nostro match avrà un solo esito possibile. Sarà una sfida tra noi due Kevin, un gioco pulito,
    io contro te…
    one vs one.”

    CAMERA FADES

    Divisorio
    Backstage, The Circle Of Life prosegue e... siamo nel backstage con Box Mannix!

    E Alejandro Signos, il suo tuttofare!

    Il Messicano ha le braccia incrociate e guarda in camera, mentre Box rimane seduto, volto a terra, asciugamano al collo.

    AS: "Il signor Mannix per stasera è stanco de hablar a vanvera.
    Perciò ha chiesto a me di fare un piccolo discorsetto mentre lui si limiterà a poche parole, poche ma sincere e sempre ben pensate."

    Mannix annuisce senza guardare il messicano, che sorride in camera.

    AS: "Il signor Mannix ha un brutto rapporto con le Battle Royal. La sua lucha di debutto in Pay Per View a Futurama fu una Battle Royal. Da come ne parlo, si può intuire come andò.
    Il signor Mannix odia le Battle Royal anche per un motivo ben preciso: sa di essere un bersaglio scomodo."

    Mannix annuisce.

    AS: "Intelligente.
    Carismatico.
    Forte.

    Box Mannix ha umiliato gli Originals in più occasioni.
    Non ha mai ceduto sul suo cammino. Non ha mai abbassato il capo.

    Box Mannix è qui per dichiararsi l'uomo più eccezionale e forte che abbia mai attraversato la storia della Wrestling Triumph Federation.
    Box Mannix è qui per dichiarare che in questa Battle Royal lucherà con occhi dietro la schiena se necessario.
    Box Mannix è qui per dire che il livello di questa federazione è troppo basso rispetto a lui, e quando perde? È perché gli altri lo puntano dall'inizio. Perché barano. Perché si concentrano sul fregarlo. Perché si approfittano della sua perfetta etica da luchador onorevole.

    Ma non lo dirà.

    Perché è stanco di parlare.
    E stanco di ripetere l'ovvio.
    Soprattutto qui. Soprattutto oggi.
    Il giorno in cui combatterà in una Battle Royal, nonostante abbia UMILIATO gli attuali campioni di coppia in lucha uno contro uno."

    Signos sorride. Box rimane testa a terra.

    AS: "Il livello di una federazione è dettato dal livello dei suoi campioni.
    Drago, detentore di ben due campionadi? Il signor Mannix è più alto, più forte, più veloce, più agile, più pronto al combattimento. I riflessi del señor Mannix sono così istintivi che confondono il nemico. Il señor Mannix ha raggiunto il livello oltre l'istinto. Lui è dotato di un Ultra Istinto, se preferite.

    Ronald Reeves? Un perro razzista, facile da sconfiggere. Il señor Mannix lo annienterebbe con un solo pugno. One Punch, Man. Basterebbe solo quello per finire il capo degli Originals, questo è quanto il señor Box Mannix lo odia e lo vuole vedere morto.

    I campioni di coppia? Ne abbiamo già parlato. Tyson Hardaway? Guardate Land Of Opportunity. Drake Patton? La prossima volta non ci saranno gabbie."

    Box si alza. Testa ancora a terra.

    BX: "Trash."

    Box alza la testa.

    BX: "You're all trash.
    And I'm gonna treat ya all as such!
    UAAAAARGH!"

    Box si batte i pugni sul petto ed esce dalla stanza!
    Signos fa un occhiolino in camera e segue il proprio capo.

    La rabbia di Box cresce, giorno dopo giorno.

    Divisorio
    ‘My name is…David Turner’

    A parlare, quindi, è David Turn…no, ovviamente no.
    Kevin Caldwell in una (poco) riuscita imitazione del suo rivale odierno si presenta di fronte alla telecamera di sua spontanea volontà.

    ‘Ridicolo come, nel 2015, una pallida ed invecchiata imitazione del sottoscritto si presenti sul ring e le venga concessa la possibilità di sfidare il VERO David Turner.’

    2015?
    Il pubblico sembra stranito, ed il cameraman fa notare a Caldwell come questo sia il 2019.

    ‘Non prendermi per i fondelli. So perfettamente che siamo nel 2015, non sono mica ubriaco. Io sono il grande David Turner, colui che può essere considerato una delle icone di questo periodo, alla pari di gente come Ronald Reeves e Drake Patton, o sbaglio?’

    Reeves e Patton lo sono, lui…è tornato solo ora, ma Caldwell non vuole sentir ragioni, per lui è il 2015 e, soprattutto, lui è…David Turner del 2015.

    ‘Due volte vincitore del Rising Star Title, colui che ha messo fine alla striscia vincente di Valroux, può un uomo del genere aver perso la cognizione del tempo?’

    Il cameraman non risponde.
    E come potrebbe…

    ‘Fake Turner, preparati a scoprire cosa significa rubare l’identità di colui che è attualmente il miglior wrestler della federazione…’

    Caldwell/Turner abbandona la sua postazione, portandosi dietro tutti i dubbi del caso.
    E non solo i suoi…

    Divisorio
    2nd - One on One Match: DAVID TURNER vs KEVIN CALDWELL

    Il secondo match del PPV è, nel suo piccolo, epocale visto che rappresenta il ritorno “attivo” su un ring WTF di David Turner dopo oltre due anni nei quali, al massimo, aveva presenziato come special referee. Flash a profusione quindi quando parte “Weak” dei Seether… Turner entra in scena , indossando la “storica” t-shirt del suo merchandising, recante la scritta “The Baddest Man Alive”. Turner osserva il pubblico di Praga, molto caloroso nei suoi confronti: David applaude, mima un inchino nei loro confronti, percorre la rampa d’accesso dando hi-fives a iosa. Completa quindi la sua entrata sul ring, mentre Kelly Trump lo presenta, in grande stile, alla folla.

    Conclusa quest’entrata, tempo pochi secondi… e riparte “Weak” dei Seether! Kevin Caldwell entra in scena, indossando anche lui la t-shirt più nota del merchandising di Turner, ed un vestito esattamente speculare a quello che ha David, se non che quello del vero Turner ha il rosso come colore dominante, mentre quello del fake-Turner è per lo più bianco. Per il resto, Kevin Caldwell stasera sembra davvero il David Turner di cinque anni fa, nel suo periodo di massimo splendore! Anche il fake-Caldwell da qualche hi-fives durante la sua entrata ma, in generale, appare come più concentrato e meno emozionato. Anche una volta sul ring, la sua routine pre-match si esaurisce in maniera più rapida, per poi far cenno al referee, Bob Davidson, facendogli capire di essere pronto a lottare.

    L’arbitro da il via alla gara, al suono della ring-bell, i due Turner vanno uno contro l’altro… quindi il vero David, che evidentemente non si sente “offeso” dalla pantomima inscenata da Caldwell, porge la stretta di mano al suo avversario… che accetta. La O2 Arena applaude, possiamo aspettarci un match che sarà condotto sportivamente. La ring-action comincia con una fase di studio a distanza, quindi si parte con un clinch, prontamente risolto da Turner che inizia a torcere, più volte, il braccio sinistro del suo clone.

    L’Handsome One piazza anche qualche spallata ravvicinata e poi serra la Wristlock, almeno finchè il Fake-Turner non rovescia la presa, dopo una capriola a terra. Adesso David subisce la presa, che il Cosplayer muta in una Hammerlock, posizionandosi alle sue spalle. Il Cosplayer è bravo ad evitare le gomitate all’indietro di Turner ma David, pur non potendo sfruttare chissà che gap fisico rispetto alla sua “copia”, riesce a liberarsi piazzando un HIP TOSS che proietta a tappeto il Cosplayer.

    Turner prosegue piazzando dei ROLLING KNEE DROPS sulla schiena di Caldwell; che subiti i colpi, rotola verso l’apron, quindi fuori dal ring. Turner decide di non seguirlo, e solo quando il suo clone decide di risalire sull’apron-ring, va ad intercettarlo, lo riporta dentro e poi lo colpisce con un HAMMER PUNCH che fa crollare Kevin in ginocchio, al centro del quadrato. Il losangelino, prosegue applicando subito una CHIN LOCK sull’avversario in ginocchio; Caldwell subisce la manovra per diversi secondi, poi riesce a rialzarsi e si libera con delle gomitate!

    Il vincitore del TWO WORLDS ONE CUP 2018 scatta poi verso le corde, ne sfrutta lo slancio.. ma subisce un BACK ELBOW SMASH d’incontro! Turner prosegue quindi con un’IRISH-WHIP ma stavolta, sul ritorno, è il Fake-Turner a piazzare una HEADSCISSORS TAKEDOWN! Finiscono entrambi a terra, si rialzano insieme… ed è ancora l’Original (in tutti i sensi…) a piazzare per primo uno STOMP all’addome! Quindi nuova IRISH-WHIP, CLOTHESLINE… a vuoto! Caldwell salta sulle corde opposte e… SPRINGBOARD CORKSCREW CROSSBODY! A SEGNO!!!!

    Turner prova nuovamente a rialzarsi in fretta e furia ma stavolta il Clone lo anticipa ed inizia a colpirlo con dei LOW KICKS. Turner barcolla, il Cosplayer si carica… imitando un po’ lo stile aggressivo del Turner del 2014, e poi abbatte l’avversario con una CLOTHESLINE! Kevin si ferma per esultare, dando il tempo al vero Turner di rialzarsi, andandosi ad appoggiare verso le corde… il Cosplayer lo va a riprendere, tenta l’irish-whip… David rovescia il lancio, ma Caldwell lo colpisce sul ritorno con un RUNNING LOW DROPKICK!!!

    David prova a rimettersi rapidamente a carponi, ma Caldwell lo anticipa nuovamente, con un secondo LOW FRONT DROPKICK, colpendolo al viso!!! Botta piuttosto dura, che consente al wrestler di Portland di tentare lo schienamento… UNO! DUE! T… NO! David si salva! Caldwell allora lo rialza, lo whippa verso le corde… ma stavolta a sfruttare lo slancio è Turner, che piazza uno JUMPING FOREARM SMASH!!! Dopo il colpo restano entrambi a terra e, dopo qualche secondo d’attesa, il referee inizia un conto di DOPPIO KO!

    Siamo appena al QUATTRO, quando Turner si rialza… con un NIP-UP! Il losangelino turna su Caldwell e lo rialza per un subitaneo MANHATTAN DR.. NO!!! Torsione in volo del Fake-Turner, che rovescia in una BULLDOG in suo favore! David si rialza, piuttosto intontito dal colpo ed il Cosplayer prova a sfruttare l’occasione per piazzare un EXTINCTION! (Superkick) Ma Turner riesce a schivare il colpo! Il Baddest Man Alive risponde con una scarica di FOREARM SMASH che manda il Cosplayer alle corde, prosegue con un’IRISH-WHIP… ma Caldwell schiva di nuovo il LARIAT che ne segue, ulteriore slancio e… STAVOLTA TURNER LO INTERCETTA, PIAZZANDO UNA LOOK ME! (Spear) David si lascia poi cadere sull’avversario dopo il colpo, per schienarlo: UNO! DUE! SOLO DUE!

    Turner non si dispera, rialza l’avversario, ennesima IRISH-WHIP e sul ritorno… TILT-A-WHIRL BACKBR.. NOO! Caldwell tenta di nuovo di rovesciare in una HEADSCISS.. WAIT! Stavolta anche David schiva, e contrattacca rapidamente con una SHORT CLOTHESLINE! Piazzato il colpo, il losangelino, pur se in leggero affanno, si sposta sull’apron e da lì va a scalare il paletto… pubblico in trepidazione, mentre Turner si issa sul paletto, valuta la distanza… e salta per piazzare la FREELANCE!!! (Shooting Star Press) A SEGNOOOOO!!!

    Potrebbe schienare l’avversario ed invece… Turner si rialza! Il 2-Times Rising Star Champion si rialza, carico e determinato: si allontana di qualche passo dal Cosplayer, lo indica… e fa capire che è ormai il momento ideale per l’EVOLUTION! Turner attende che Caldwell si rimetta a carponi quindi scatta e tenta la sua finish.. NO! Caldwell schiva, rotolando via… si posiziona alle spalle di Turner e rialzandosi, mentre Turner si volta, piazza una STANDING HURRICANRANA… con RANA PIN A SEGUIRE!!! Davidson conta… UNO! DUE! TRE!!! TURNER NON RIESCE A LIBERARSI!!!

    Nella sorpresa generale, Kevin Caldwell, stasera in versione “David Turner 2014”, batte il vero David Turner al suo match di “rientro”!

    Caldwell esulta mentre Turner, intontito, ci mette un po’ a rialzarsi. Quando il losangelino riesce a rimettersi in piedi, Caldwell gli va incontro.. e gli offre un'altra stretta di mano… all’inizio del match è stato Turner ad offrire un gesto di “pace”, ma adesso che ha perso? Presto detto… David accetta la stretta e fa i complimenti all’avversario. Il pubblico applaude la sportività del losangelino che chiedeva, ed ha ottenuto, di tornare celermente sul match… ma che ha mostrato di dover smaltire un po’ di ruggine dopo diversi anni di inattività.

    KEVIN CALDWELL def. DAVID TURNER via RANA PIN in 9’47”


    Divisorio
    Backstage. Le N.E.N sono pronte alla battaglia. E' giunta la loro grande occasione, ed Amy sembra non stare nella pelle.

    Amy: "E' il nostro momento, Jana. Il momento in cui dimostreremo al mondo intero che non siamo solo un corpo magnifico e due braccia possenti..."

    Jana squadra Amy, consapevole di essere le 'braccia' alle quali la Lynch fa riferimento, tuttavia sorride, conscia dell'attitudine della compagna.

    Amy: "...siamo molto di più! Il nostro messaggio arriverà forte e chiaro nel momento in cui distruggeremo le Wintergatan e non solo loro, anche tutto ciò che loro rappresentano in questa disciplina!"

    Artemis tuttavia rimane quasi del tutto indifferente di fronte alla carica della compagna, quasi assorta nei suoi pensieri. E' seduta sulla panca dello spogliatoio con un'espressione glaciale in viso.

    Amy: "Cos'hai, Jana?"

    L'Alphemale gira il capo in direzione della Lynch e la scruta per diversi istanti prima di replicare.

    Artemis: "Uhm, no... Nulla. Giusto qualche piccolo pensiero che mi martella il cervello ininterrottamente, sia di giorno che di notte."

    La wrestler ceca si alza, con l'aria di chi vorrebbe prendere a pugni qualcosa o qualcuno nelle immediate vicinanze. Tuttavia riesce a mantenere un perfetto autocontrollo e a gestire le sue emozioni. Il suo timbro vocale rimane pacato, sebbene i segnali distinguibili sul suo viso comunichino un'inclinazione totalmente opposta.

    Artemis: "Siamo in una federazione in cui si ricorre molto di rado alla formula intergender. Non ci è dato sapere se sia una questione di stile, di gusto, o se si tratti semplicemente di voler preservare una categoria potenzialmente svantaggiata. Fatto sta che, così come accade nella maggiorparte delle altre promotion, esistono delle divisioni differenziate per sesso."

    La Lynch aggrotta la fronte, cercando di comprendere preventivamente dove voglia andare a parare la sua tag team partner.

    Artemis: "Alle volte qualcuno, come me, riesce a mettere in cassaforte delle imprese memorabili, riuscendo a rompere uno schema grazie alle proprie abilità, o semplicemente alla voglia di insistere e non mollare mai fino alla fine.
    Ma questa, Amy, è l'unica federazione in cui si può essere capaci di sputare su un traguardo del genere lasciando che, pochissimi giorni dopo un raro, prezioso, significativo successo come quello... Un gruppo di uomini possa interferire in un match femminile, assalire alle spalle ed in superiorità numerica una donna e agire indisturbato come se questo possa essere ritenuto del tutto regolare... Senza interruzioni, squalifiche, o INTERVENTI, essendo precluse le prime due possibilità.

    ...

    Eppure sai, non mi lamento più di tanto di questo, anzi... Forse potrebbe addirittura lusingarmi e permettermi - visto il precedente - di accedere ad opportunità considerate fino ad oggi impensabili, un po' come se mi avessero posto tra le mani un coltello dalla parte del manico.
    Mi dà decisamente più fastidio sapere che la gente di quella stable, nell'arco della stessa notte, più che ricevere una sacrosanta punizione dal karma sia finita addirittura per mettere le mani sui titoli di coppia della WTF e su un importante primato."

    Amy sta per intevenire, ma Artemis la ferma con un gesto.

    Artemis: "Sai cosa, invece, mi ha dato VERAMENTE fastidio? Il fatto che, in tutto questo, nessuno abbia mosso un CAZZO DI DITO."

    La wrestler di Praga muove un passo avanti, avvicinandosi alla sua compagna.

    Artemis: "Non lo ha fatto la dirigenza. Non lo ha fatto il mio uomo, Drago, perchè ha la testa invasa dai numeri, dall'importanza del Main event che lo attende con tutto quel che c'è in gioco. Reeves pensava forse di destabilizzarlo con quella mossa meschina, senza sapere che probabilmente gli ha servito solo una marcia in più per fargli un culo grosso come quello di un bufalo texano.

    ...

    E, last but not least, non hai mosso un dito neppure tu Amy, perchè prima di quel match il tuo immotivato complesso di inferiorità ti ha portata a sbottare e a lasciare non solo l'arena, ma anche la tua tag team partner in balia di Luther e Ramirez.
    Lo so, forse non sarebbe cambiato nulla e di certo non avrei desiderato che venissi spedita dritta al macello, ma non eri presente. NON C'ERI, fine della storia."

    Artemis, dopo una smorfia di stizza, scarica il nervosismo attuando un paio di energici esercizi di riscaldamento.

    Artemis: "Quindi si, ci converrà mettere in cassaforte la vittoria delle cinture di coppia, Amy... Perchè l'ennesima nota stonata potrebbe non solo farmi dimenticare perfino quel formidabile trionfo dell'intergender match, ma anche e SOPRATTUTTO non farmi più rispondere delle mie azioni.
    Ci metto tantissimo ad esplodere, ma quando succede non guardo più in faccia a nessuno e lascio alle mie spalle soltanto macerie e detriti.
    Questa sera le Wintergatan non si trovano a Circle of Life, ma a CIRCLE OF DEATH... E tra poco ne capiranno il perchè a loro spese."

    Jana supera Amy Lynch e fa per uscire fuori dalla Locker Room.

    Camera fades.

    Divisorio
    Backstage della O2 Arena.

    C’è un gran via vai per i corridoi… nulla di più naturale, d’altronde, il PPV cui stiamo assistendo in diretta presenta un gran numero di partecipanti, alcuni di loro giunti a Praga coi rispettivi entourage.

    E proprio questo traffico genera un incontro particolare: Glenn Luther incappa in Artiom Kostantinos.

    L’ex Larissa Kid tenta di scartare sulla sinistra, per superare The Looter, ma il bodyguard di Las Vegas sembra avere qualcosa da dirgli.

    GL: “Non credevo avessi il coraggio di farti vedere da queste parti”

    What? A cosa si deve questo benvenuto?
    Lo stesso Kostantinos è abbastanza interdetto.

    GL: “E’ in corso una guerra, e la neutralità non è contemplata”.

    C’è chi è nato per obbedire, e Glenn sembra appartenere a pieno titolo a quella categoria. Non ha fatto che ripetere, infatti, le parole stesse di Reeves.

    GL: “E tu dovresti essere l’Original per eccellenza”.

    Artiom gli riserva uno sguardo pieno di disprezzo.

    AK: “Il solito cane da guardia… non cambi mai”

    Fa per allontanarsi, ma Luther lo blocca.
    Sembra volere a tutti i costi una risposta.

    AK: “La tua ingenuità ha smesso di farmi tenerezza da tanto tempo… credo che ti piaccia farti prendere per il culo”

    Sorride incredulo, mentre The Looter lo fissa con espressione feroce.

    AK: “Guarda un po’…. Glenn Luther gli è sempre stato fedele. E Ronald Reeves che fa? Gli dà forse un’opportunità per il Total Title magari? Poteva farlo, aveva a disposizione un’intera card. Nossignore: beneficia Hardaway e Patton, due wrestler che nella loro carriera non hanno mai fatto nulla per Ronald Reeves”

    Il sorriso si trasforma in una risata nervosamente divertita.

    AK: “Reeves è un approfittatore. Ora gli servono Hardaway e Patton, e dà loro qualcosa perché gli siano fedeli. Un tempo gli servivi tu, e allora ti ha reso campione di coppia, per ben due volte. La storia della WTF, per quanto riguarda Reeves, ha una costante: coloro che gli si affiancano fanno un pezzo di strada con lui, poi vengono scaricati. E mentre Reeves vince titoli e awards, chi ha fatto il lavoro sporco per lui cade nel dimenticatoio”.

    Sospira.

    AK: “Sono a Larissa da più tempo di tutti, osservo con attenzione e so come vanno le cose. E lascia che ti dica una cosa, Glenn: non intendo essere l’ennesimo fottuto e abbandonato da Ronald Reeves”

    Detto questo Kostantinos si allontana.
    Luther, forse interdetto, forse “illuminato”, non lo ferma.

    La telecamera ci concede, come ultima immagine, un primo piano del faccione barbuto del wrestler di Las Vegas con quella che sembra essere un’espressione perplessa.

    CAMERA FADES

    Divisorio
    È un segmento registrato, ambientato nella più classica delle palestre, nella quale si susseguono specchi di diverse dimensioni. C’è una donna accovacciata. Esile, ma esibisce fieramente delle gambe toniche, lunghe, passandoci sopra un olio per evitare lo sfregolio dovuto al sudore. Porta delle scarpe da danza, con tanto di nastri legati dietro alle caviglie. Poco più in là ha lasciato le scarpe da ginnastica mentre su una sedia ha poggiato alla buona la bottiglia come al solito contenere chissà che schifezza rinvigorente che fa parte della sua dieta. La cinese delle Wintergatan ha quasi uno sguardo rapace quando si rialza e, piano piano, si guarda allo specchio. Dopo la stra-esposizione di REIKO rispetto alla sua compagna, le due hanno iniziato a comparire meno spesso insieme. Per quieto vivere, forse la nipponica le ha lasciato per un momento le redini del gruppo. O forse si è defilata dopo la sconfitta patita per mano di Artemis, per quanto fosse un Intergender e un Ladder Match: quasi certa che quella contesa fosse sua, un momento storico, un altro in cui sarebbe rimasta la Last Standing Woman. Tutte e due sono state private di qualche cosa: chi della considerazione per la quale vive, chi di una vittoria storica. Perdere le cinture sarebbe una pietra tombale al loro umore, almeno per un po’. La porta a scorrimento s’apre, REIKO si ficca dentro la stanza lentamente.

    A passi cauti, avanza spiando l’amica e collega, fin quando non le giunge alle spalle. Un mezzo sorrisetto bizzarro si dipinge sulla faccia. Allunga le mani, gonfia le guance e tenta di pizzicarle i fianchi con ambedue gli indici. Quella non se ne rende subito conto, nonostante gli specchi. Si volta di colpo e quasi sobbalza, finendoci contro.

    Fei Hong: “Di’ un po’, progetti per caso di farmi venire un colpo?!”

    REIKO: “... Oddio, no, in verità mi chiedevo solamente perché ci riprovi ancora.”

    REIKO: “Insomma, non c’avevi avuto quell’infortunio, quella roba, che non ti permetteva più di farlo? Non mi sembra poi chissà quale allenamento, scusami se te lo dico, ma non è che dobbiamo andare a fare una gara di ginnastica. Ci stanno dei titoli da difendere, qui è una questione di faccia...”

    Fei Hong: “E a cosa dovrei prepararmi?”

    Collaborare con la Hong ultimamente sembra diventato maggiormente difficile. Le sue parole sono spinose, per quanto il tono sia tranquillo.

    REIKO: “Vedi tu.”

    REIKO: “Te le sei studiate un po’? Queste cose in genere le fai tu.”

    Fei Hong: “Sono un tag assortito.”

    Fei Hong: “Non prevedibili. Come noi, se vogliono si inventano qualsiasi manovra sul momento. Se hanno coordinazione. Come nella danza. Se non hanno coordinazione come nella danza, non meritano neanche di vedere da lontano i nostri titoli. E non vinceranno. Che io ricordi, non siamo mai state battute in coppia.”

    Fei Hong: “Ma è la stessa storia.”

    Si alza piano piano, stirando le punte delle ballerine.

    Fei Hong: “Loro hanno qualche cosa di riconoscibile. Noi siamo due donne di due nazioni diverse. Con molto in comune e molte differenze. Per alcuni è la stessa cosa. Noi abbiamo bisogno di diventare qualche cosa in cui le persone possono rispecchiarsi. Che non sia un casino, possibilmente. Ci vuole un modo, un modo per arrivare al pubblico maggiormente.”

    REIKO: “Che vuoi, ci adeguiamo al caos dei tempi. Tanto vale.”

    Fei Hong: “Almeno è qualcosa.”

    REIKO: “Seh! Voglio dire, io non mi darò una causa per cui lottare. Mi fa schifo! Mi fa schifo l’idea di andare in giro a dire, che so, io e Fei portiamo il Fusion — che mi sembra tanto fare la pubblicità ad uno di quegli strani ristoranti ne’ carne ne’ pesce —, io e Fei siamo per l’unità politica dei nostri paesi, io e Fei proponiamo lo stocazzismo...”

    REIKO: “Al massimo, io e Fei vogliamo i dannati titoli nel Main Event. Le NEN, che non ci considerano come persone — c’hanno la vista “annebbiata”, senti a me — arrivano qui senza sapere niente di noi come coppia e tu mi vieni a dire.”

    REIKO: “... Che non ci hai dato manco uno sguardo. E lo hai fatto invece con le Ross, che avevano ben meno possibilità di darci filo da torcere.”

    Fei Hong: “Te lo dico io il piano. Voglio Artemis. Tu ti ci sei potuta confrontare, ma almeno un momentino, ti prego, lasciamelo con lei. Voglio dimostrare che posso tenerla giù, almeno per un po’!”

    REIKO: “Non c’è bisogno che mi preghi, che diamine... ahahah...”

    REIKO: “Comunque non mi hai mai parlato bene di ‘sta cosa che facevi. Eri arrivata a livelli professionali prima di...?”

    L’aria dell’impicciona, i riccioli che le si impiastricciano sulla faccia arrossata. Per una volta, a cambiare argomento è Reiko. E il sospetto è che il divario tra loro non sia così tanto culturale come ci si potrebbe aspettare una volta che si sono trovate a lavorare insieme.

    Divisorio
    3rd - WTF STARLETTES TAG-TEAM TITLES/Tag-Team Match: WINTERGATAN (C) vs NO ENTERTAINMENT NEEDED

    Terzo match della serata, e prime cinture in palio stasera, quelle relative ai WTF Starlettes Tag-Team Titles. Come da prassi, le prime ad entrare sono le sfidanti, quindi il team noto come NO ENTERTAINMENT NEEDED: Artemis ed Amy Lynch entrano sulle note della “fusione” delle loro theme-singole… la lottatrice autoctona indossa un body nero, sgambato, e stivali dello stesso colore che arrivano fin quasi alla coscia, Amy dei lunghi tights celesti, wrestling-boots che arrivano appena sopra la caviglia, quindi un top sportivo dello stesso colore degli aderententissimi leggins. Le due lottatrici si fermano all’inizio della rampa e va detto che la presenza di Artemis, originaria di Praga, fa si che l’accoglienza loro riservata sia molto migliore del solito. Come da loro “character”, raggiungono il ring senza troppi fronzoli, presentandosi al cospetto delle altre due donne presenti, l’annunciatrice Kelly Trump e la referee Rachel Blows.

    Adesso si abbassano le luci ed ecco partire “Evolve”… le campionesse di categoria, le Wintergatan, entrano in scena. Come al solito, le due lottatrici orientali sembrano essere agli antipodi: REIKO è un’esplosione di colori e di vitalità con il suo attire che presenta stivali bianchi e poi un costume che presenta almeno tre colori principali tra l’azzurro, un tenue verde pastello ed un acceso giallo canarino. La giapponese si carica dell’apporto della folla, stringendo i pugni ed urlando. Molto più compassata, al suo fianco, c’è Fei Hong che sventola elegantemente un ventaglio. La cinese indossa un tubino molto elasticizzato, nei colori nero ed oro, con il collo alto che fa molto Bond-Girl orientale. Nonostante le differenze, le due campionesse si sorridono e percorrono la rampa d’accesso, una al fianco dell’altra. Arrivate sul ring, si slacciano le cinture e le sollevano, prima di riconsegnale tra le mani della referee.

    La Blows, come sempre, mostra la sua autorità e tiene le due squadre a distanza. Dopo un po’, determinate le starters, si può quindi cominciare il match: REIKO è la prima a farsi avanti, la giapponese ritiene di avere un conto aperto con Artemis e la sfida ad iniziare a sua volta… inutile dire che la sfida viene accettata. Si parte: REIKO ed Artemis si fronteggiano al centro del ring per poi cominciare con un lo.. NO! Artemis tenta di dare uno schiaffone… ma REIKO indietreggia col busto, evitando il colpo! Il primo contatto tra le due è quindi il clinch d’apertura!

    Lo risolve in maniera rapida REIKO che scivola alle spalle di Artemis e la blocca in una WAIST LOCK. La Alphemale cerca di liberarsi ma quando ci riesce, e si volta verso l’avversaria, REIKO la prende per un braccio e… JUDO ARMDRAG! La giapponese non molla la presa al braccio, tira su Artemis e… SHORT CLOTHESL.. NOOO! La Mirjakova evita il colpo e scivola dietro REIKO: ora è Artemis a piazzare una WAIST LOCK, REIKO però rovescia subito… ma si becca una gomitata all’indietro della più forzuta delle NEN!

    Artemis prosegue con uno STOMP… PARATO! REIKO fa girare come una trottola la sua sfidante, quindi connette con uno STANDING BYCICLE KICK! Artemis va a terra, REIKO si ferma a provocare ma anche a tenere d’occhio la possibile interferenza di Amy Lynch, dando il tempo alla ceca di rialzarsi e rifugiarsi in un corner libero. La raggiunge in corsa… PIAZZANDO UN TURNBUCKLE KNEELIFT! Quindi… MONKEY FLIP su Artemis, capriola all’indietro… E FULL COVERAGE PIN! UNO! DUE! ARTEMIS SI LIBERA!

    REIKO rialza l’avversaria, tenta la whip ma Artemis la rovescia. La Mark of the New Era però evita il rimbalzo, spostandosi sull’apron dopo un salto tra le corde. Artemis tenta di colpira con un RUNNING BIG BOOT THROUG THE ROPES! Ma… REIKO evita il colpo, blocca la gamba dell’avversaria, e la imprigiona in una ROPE AIDED LEGLOCK!!! La manovra mette a dura prova i legamenti della gamba sinistra di Artemis, ma REIKO è costretta ad abbandonare in fretta la submission move che è, ovviamente, illegale.

    La giapponese rotola giù dall’apron e va a caricarsi con la folla… alle sue spalle, Amy Lynch si muove lungo l’apron e quando l’avversaria è a tiro, tenta di colpirla con un calcione… REIKO blocca anche questo colpo e tira giù Amanda, facendola cadere in malo modo sul concrete! Finora grande prestazione della riccioluta asiatica che prova a rientrare… ma la Lynch la trattiene per un piede! REIKO è ormai già dentro e si libera con un pestone ma ciò consente ad Artemis di attaccarla alle spalle, connettendo subito con un HAIR-PULL MAT SLAM!

    Artemis inizia la sua vendetta cominciando ad infliggere un gran numero di stomp su REIKO, costretta a gattonare verso un angolo libero, per ripararsi. Artemis prosegue con calci di indicibile cattiveria, la referee interviene facendola allontanare. La Alphemale torna alla carica poco dopo, rialzando l’avversaria e rifilandole un ceffone, senza mezzi termini. Poi un secondo BIG SLAP! REIKO “twista” sul posto e poi crolla in ginocchio, col mento sul secondo turnbuckle… Artemis si allontana di qualche passo, rincorsa e poi le salta sulla schiena con un TURNBUCKLE LEAPFROG BODY GUILLOTTINE!

    La ceca resta in posizione ed assesta diversi pugni sul cranio di REIKO, almeno finchè la Blows non la costringe, di nuovo, a rispettare il rope-break. Artemis porta allora REIKO verso il corner delle NEN e da il cambio ad Amy: la ragazza del Tiger Inn entra, lei ed Artemis affiancano frontalmente REIKO e poi… DOUBLE NORTHERN LIGHTS SUPLEX! Quindi, mentre Artemis rotola via, Amy chiude con uno schienamento a ponte!!! UNO! DUE! TRRREIKO KICKS OUT!!!

    Amy impedisce comunque a REIKO di rialzarsi, bloccandola seduta con una STRAIGHT-JACKED HOLD. La manovra sembra sfiancare REIKO ma la giapponese è comunque ben lungi dal cedere… inoltre il cambio tra Artemis e Amy ha spostato il tifo dell’arena nettamente verso le Wintergatan ed adesso il pubblico, quasi “telecomandato” dai Fei Hong che scandisce il ritmo colpendo a ripetizione il top-turnbuckle, incita apertamente REIKO affinchè si rialzi. Artemis si sporge dalle corde ed urla ad Amy di non mollare ma per la ragazza del TIGER INN è un’impresa frenare l’esuberanza fisica di REIKO!

    Che riesce a rialzarsi… ed inizia ad indietreggiare, velocemente, fino a “schiacciare” Amy, dietro di sé, contro i turnbuckles! La pressione viene ripetuta un altro paio di volte poi REIKO, liberatasi, proietta Amy in avanti, verso il centro del ring, con un JUDO ARMDRAG! La giapponese però ha bisogno del cambio, quindi fa per raggiungere Fei Hong… ma Amy riesce a trattenerla per un piede! WAIT! REIKO la scalcia via! E con un balzo, ecco raggiungere la mano protesa della partner cinese, finalmente libera di tornare in azione!

    Amy Lynch prova ad accogliere la Bai Hu con una CLOTHESLINE… che viene evitata… e Fei Hong risponde subito… CON UN HIGH KICK! Amy viene incitata a rialzarsi… Fei Hong calcola la distanza per poi esplodere ancora con un BIG BOOT! Amy si rialza ancora… SPINNING CAPOEIRA HEEL KICK per Fei Hong! Che continua ad urlare ad Amy di rialzarsi: stavolta l’america si rimette solo in ginocchio… e la Strikin’ Queen la colpisce alla tempia con uno SPINNING MIDDLE BACK KICK! La sequenza di colpi vale sicuramente un PIN, Fei Hong ci prova… ma Amy riesce a reagire con un colpo di reni, appena dopo il DUE.

    La cinese sembra però essersi portata in considerevole vantaggio; rialza la Lynch e cerca di whipparla verso un angolo libero. Amy rovescia il lancio… ma Fei Hong salta sulla seconda corda, quindi evita l’accorrente Lynch saltando sulla sua testa e mandandola a sbattere contro i turnbuckles! Amy esce nuovamente in corsa e carica il braccio teso ma Fei Hong schiva ancora, spinge Amy verso le corde… ed in questo frangente, la Lynch da il cambio ad Artemis!

    Fei Hong non se ne accorge, la trascina all’indietro in un VICTORY ROLL… che magari arriverebbe anche al TRE ma la Blows, accortasi di tutto, manco comincia il conteggio! Rientra invece Artemis che “libera” la sua teammate andando a piazzare una CLOTHESLINE in caduta sulla lottatrice cinese! REIKO prova ad intervenire… ma Artemis si è rialzata e la intercetta con un preciso UPPERCUT! La lottatrice ceca torna quindi su Fei Hong mentre anche Amy Lynch si rialza: la Alphemale solleva Fei Hong in Pumphandle Stance… E CONNETTE CON LA KO-NEC… contestualmente però Amy, durante la caduta, piazza un DOUBLE KNEE GUBUSTER!!!

    E’ LA TAG-TEAM FINISHER DELLE NO ENTERTAINMENT NEEDED, LA SHOW MUST GO OFF… e forse lo show è proprio finito per Fei Hong che, subita la combo, viene schienata da Artemis… Amy resta vicino alla teammate, ad osservare da vicino lo schienamento, contando a squarciagola con la referee… UNO! DUE! TREEEEEEEEE!!! LE NEN SI LAUREANO NUOVE CAMPIONESSE STARLETTES TAG-TEAM DELLA WTF!!!

    L’ottimo regno delle Wintergatan si conclude dopo 128 giorni.

    Amy sorride ed allarga le braccia, per l’americana è la prima vera soddisfazione in carriera dopo un passato da comprimaria che l’ha vista più “valet” che non lottatrice. Artemis ringhia qualche ultima offesa ad una semi-incosciente Fei Hong, prima di rialzarsi. Le due neo-campionesse allontanano la cinese facendola rotolar via a suon di calci, beccandosi così diversi fischi. Ma sono loro, alla fine della fiera, a sollevare le cinture al cielo. Le Wintergatan, che probabilmente vorranno la rivincita, così come ogni altro team femminile della WTF, dovranno adesso fronteggiare una nuova realtà… quello delle NEN sembra un “concept” capitato quasi per caso in WTF, ma questo fulmine a ciel sereno è adesso l’unità di riferimento per la categoria tag femminile!

    NO ENTERTAINMENT NEEDED def. WINTERGATAN via PIN in 8’01”. NEN are the NEW WTF STARLETTE TAG-TEAM CHAMPIONS


    Divisorio
    TjuGbt2

    LaMontaine è in arena. Nel suo camerino. D sola.
    Non ci ha voluto Percival. Non ci ha voluto Aiden. Non ci ha voluto Chirstine.
    E' sola con il messaggio col quale si è svegliata due settimane fa.
    Si passa la mani sugli occhi come a strofinarseli.

    E poi con una si accarezza i capelli, nella sua riccioluta chioma che potrebbe abbandonarla stasera.
    Si è domandata qualche volta se calva fosse stata così brutta ma FaceApp non le restituiva una prospettiva così brutta. Ma quella non conta.
    Anche da Uomo sembrava un gran figo secondo quella Applicazione.
    Forse calva non sarebbe piaciuta e avrebbero evitato di postare tutte quelle sue immagini in Bikini dopo il Bra & Panties che...
    ...oh ma cosa va a pensare? Ancora quel Bra & Panties? Sul serio? Ha cose più importanti per la testa.

    ...e sotto sotto non le dispiaceva neanche così tante. Cattiva pubblicità coi bambini, forse, ma un pizzico di attenzione non è che le desse tanto fastidio in fin dei conti. Doveva ammettere che le mancasse essere guardata. Guardata in quel modo. Quello desideroso, quasi famelico, ma complice allo stesso tempo. Quello sguardo che aveva forse anche incrociato altre volte, ma che non le era mai piaciuto, non l'aveva elettrizzata come quello.

    Sì, forse essere calva non sarebbe stato così male, ma non era per difendersi la chioma che stava per scendere in campo. Era per togliere la maschera a colei che a lei aveva tolto già troppo. La serenità, la pace... ma anche qualcosa di più importante da tanto, troppo tempo.
    Col biglietto tra le mani Roxanne sapeva di avere un barlume di Yang in un oceano di Yin nel quale era pronta a naufragare, ma non ad annegare.

    Non voleva farle del male. Non vuole.
    Ma dovrà. Dovrà riprendersi con la forza ciò che l'è stato strappato.
    Col biglietto al cuore... si alza.

    RoX: "Sono pronta... Cucciola"

    Divisorio
    “ Get the spotlight “

    La voce è quella di John Pranzo che si sta cambiando. Ma non solo nello spogliatoio, no.

    “ Cosa c'è, John? Non sai nemmeno più leggere ora? Spotlights, luci della ribalta, insomma, ti dovrebbero dire qualcosa, no? E' vero che è da tanto che non le vedi ma è come pensare a due tette rimbalzanti di una bella gnoccolona! E' come vedere il paradiso “

    Christopher Pranzo chiude gli occhi, sognando per un momento di vivere quel momento per qualche istante ma poi, una volta tornato alla normalità, volge il suo sguardo indispettito verso il rapper.

    CP:” Ebbene? Non mi dici nulla? Cos'è questa calma olimpica? Hai preso del valium per caso? “

    John fissa il suolo prima di afferrare sulla sua destra una maglietta molto larga. Poi si volta verso il fratellone e gli va vicino sussurrandogli con voce molto pacata.

    JP:” Perchè so che oramai i tuoi neuroni sono andati a donne di facili costumi da tempo. Non so di che cosa ti fai sinceramente e non lo voglio sapere ma se vogliamo essere una famiglia dovremo allearci non il contrario. “

    Chris gli passa una mano sul petto quasi in tono seducente ridacchiando tra sé e sé.

    CP:” Ma noi siamo una famiglia, bello di casa “

    John gli blocca la mano e arretra di qualche passo sorridendo ironicamente.

    JP:” Lo siamo ma siccome il tuo cervello è andato in cortocircuito direi proprio che è meglio non fidarsi di uno come te. Non so proprio come tu voglia cercare la fiducia degli altri quando non riesci neanche ad ottenere quella di chi ti sta accanto. E non raccontarmi ancora quella storiella di Cougar ed il suo esercito di svitati “

    Chris continua a ridacchiare allargando le braccia ed inchinandosi davanti a John.

    JP:” Hey che fai??? “

    Il fuckstar chiude gli occhi.

    CP:” Non capire male, John, e anche voi a casa non capite male. Sono in ginocchio davanti a te e cerco di entrare nella tua mente, John. Chiudi gli occhi anche te per un istante ed inginocchiati davanti a me. Su, dai bello mio “

    John scuote il capo. No WAY!!!

    JP:” Va bene che sei folle ma farmi diventare come te mai e poi mai, Chris. Su, devo per forza inginocchiarmi? “

    Chris gli fa cenno di tacere e di inginocchiarsi. John sbuffa un paio di volte prima di procedere.

    CP:” Sono particolarmente abile nell'arte della Legilimanzia. Sono stato addestrato ad aprire le mente più brillanti e a serrare quelle più pericolose. Le mie. “

    JP:” Addestrato? Da chi? “

    CP:” TACI, ORA, INSOLENTE! “

    John sospira ed annuisce. Chris inizia a bofonchiare delle strane parole per poi riaprire gli occhi.

    JP:” Cos'è che hai visto? Tua nonna in carriola? “

    CP:” Se è la mia è anche la tua ma comunque no, nessuna in carriola. Ho visto invece 14 persone più il sottoscritto all'interno di un enorme palazzetto sportivo ceco. Un ring affollato e migliaia di persone che intonavano i nostri nomi. Be' devo dire che forse intonavano più il tuo di nome ma ci siamo capiti. Dicevo, 15 uomini pronti ad acciuffare quel brivido di follia che a tutti noi sta un po' mancando. “

    JP:” A te non credo manchi, Chris “

    Chris, tuttavia, continua imperterrito.

    CP:” Ma ho visto il tuo sorriso, John. Il sorriso di un uomo che si crogiola nel suo passato da campione. Un uomo che però ha perso il contatto con il presente. E' così che ti senti, non è vero? “

    John si alza in piedi per iniziare a fare avanti ed indietro davanti alla bizzarra figura del fuckstar.

    JP:” Senti finiscila con queste stronzate del legilimante o come cazzo si chiama. So bene che saremo ben 15 per un briciolo di gloria ma so anche che tra quei 15 ci sono due soli nomi che hanno vinto la Rumble. James McFist … “

    Chris ha gli occhi sbarrati ora.

    JP:” E io, Chris. IO! Perciò sai che significa veramente quel sorriso? “

    CP”: Te l'ho detto io cosa … “

    JP:” NO! Te lo spiego volentieri senza alcun problema. Questo sorriso rappresenta quello di un uomo che è abituato a questi ring affollati di gente che per un briciolo di successo venderebbe la propria moglie. Gente senza scrupoli. Ma io e James ci siamo passati e siamo sopravvissuti a tutto questo. Più sono e più cadranno. Più sono e più saranno eliminati. Ma soprattutto più sono … “

    E John mostra un largo sorriso sfiorando delicatamente il naso del fratello.

    JP: … E più ci divertiamo “

    CAMERA FADES

    Divisorio